Terzo settore, attenzione per gli enti socio-sanitari al regime dell’esenzione IVA

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In breve

All’attenzione degli ETS il regime dell’esenzione IVA, una decisione che interesserà numerose realtà che operano nel Terzo settore

Ai piedi dell’accesso al Terzo settore, per gli enti socio-sanitari (realtà che operano in regime di convenzione ed enti che rivolgono i propri servizi esclusivamente nei confronti di privati), fa fronte la necessità di compiere delle scelte tenendo conto sia del modello organizzativo che del tipo di entrate di cui l’ente può disporre. Il principale nodo da sciogliere per tali enti, riguarda infatti l’attuale regime di esenzione IVA, per il quale la completa attuazione della Riforma, comporterà qualche cambiamento. Tuttavia, tutto ciò non riguarderà soltanto gli enti socio-sanitari, ma anche quelli che forniscono prestazioni socio-assistenziali ed educative.

Il Codice del Terzo settore, modifica infatti, il quadro delle agevolazioni sotto il profilo dell’IVA, riformulando la categoria degli enti non profit che possono fruire dei particolari regimi di esenzione previsti dall’art.10 comma 1 del Dpr 633/1972.

Inoltre, il completamento della Riforma, porterà alla sostituzione della nomina “Onlus” (contenuta nell’articolo citato), con “Enti del Terzo settore non commerciali” (tutti coloro che soddisfano i criteri di cui all’art. 79 comma 5 del Cts). Ciò comporta delle conseguenze fiscali per le realtà che operano nel settore socio-sanitario, insieme ad alcune valutazioni da compiere in via preventiva, in merito alla nuova disciplina.

Il Sole 24 Ore, giovedì 20 maggio 2021, pag, 35, a firma Luca Degani e Gabriele Sepio

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