Novità sul fronte IVA per gli enti sportivi
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In breve
È attesa l’introduzione della tassa per le operazioni rese dalle s.s.d. dal prossimo gennaio
A partire dal 2024 entreranno in vigore alcune delle novità contenute nel decreto legge n. 146/2021 convertito in legge n. 215/2021, cosiddetto Decreto Fisco-Lavoro, e avranno un forte impatto sugli enti sportivi dilettantistici (ne avevamo già parlato qui: https://www.fisconoprofit.it/2023/03/29/la-nuova-disciplina-iva-dal-2024/).
È infatti prevista una nuova normativa, la quale contiene la riconduzione delle attività svolte da diversi enti non commerciali di tipo associativo alla categoria della commercialità, da cui discende la rilevanza ai fini IVA delle operazioni.
Ciò comporta ulteriori oneri a carico delle società sportive dilettantistiche, per le quali viene meno il regime di favore che ha fino ad ora garantito l’esenzione dal tributo. Deve infatti considerarsi con precisione il disposto normativo, che recita: “L’esenzione dall’imposta si applica inoltre alle seguenti operazioni, a condizione di non provocare distorsioni della concorrenza a danno delle imprese commerciali soggette all’IVA: le prestazioni di servizi strettamente connesse con la pratica dello sport o dell’educazione fisica rese da associazioni sportive dilettantistiche alle persone che esercitano lo sport o l’educazione fisica ovvero nei confronti di associazioni che svolgono le medesime attività e che per legge, regolamento o statuto fanno parte di un’unica organizzazione locale o nazionale, nonché dei rispettivi soci, associati o partecipanti e dei tesserati dalle rispettive organizzazioni nazionali”.
Ad una attenta lettura assume rilievo l’assenza della società sportive dilettantistiche dal novero dei soggetti che godranno dell’esenzione e che vedranno pertanto applicarsi, al contrario, la disciplina contributiva ordinaria, pur essendo nelle s.s.d., al pari delle a.s.d., assente il fine lucrativo e godendo entrambe queste forme di enti dei benefici fiscali della legge n. 289/1990. Ciò determina una significativa disparità di trattamento che potrebbe essere contraria con la direttiva comunitaria stessa.
Altro profilo da considerare attiene al fatto che le agevolazioni IVA riguardano le operazioni svolte dalle a.s.d. verso non solo associati e tesserati, ma tutte “le persone che esercitano lo sport o l’educazione fisica”. Tale locuzione è molto vasta e deve necessariamente coordinarsi con l’art. 148, comma 3 del Tuir, che prevede il regime di decommercializzazione Ires per gli enti sportivi in relazione ai corrispettivi che i tesserati e gli iscritti versano.
Il Sole 24 ore di giovedì 20 aprile, ‘Doppio binario Iva per lo sport dilettantistico’ a firma di Jessica Pettinacci e Gabriele Sepio
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