La Riforma dello Sport verso una differenziazione tra piccoli e grandi?
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In breve
In attesa per la fine del mese di maggio 2023, il correttivo al D.Lgs. n. 36/2021, che potrebbe prevedere una normativa più soft per i “piccoli”. Verso l’innalzamento da 18 a 24 ore settimanali per i co.co.co..
In attesa per la fine del mese di maggio 2023, il provvedimento di modifica al D.Lgs. n. 36/2021, che potrebbe prevedere una normativa più soft per i “piccoli”. Ma non si conoscono ancora i contorni di tale distinguo. Rimangono attuali le modifiche presenti nel testo prima presentato e poi ritirato al CdM del 28 aprile scorso, tra cui l’innalzamento a 24 ore del limite settimanale per i co.co.co.. La differenziazione tra grandi e piccoli – vedremo con quali parametri – potrebbe limitare alle ASD e SSD più strutturate (etichettate come attività di carattere “industriale”, da Andrea Abodi, Ministro per lo sport e i giovani) tutti i costi e gli adempimenti del D.Lgs. n. 36/2021, mentre alle “piccole” ASD (“attività di base di carattere sociale”, come le definisce, per contro il Ministro) rimarrebbero gli adempimenti ante-riforma (almeno per ciò che riguarda i compensi fino a 5.000 euro – ndr).
Il decreto correttivo dovrebbe, altresì, intervenire sul sistema delle sanzioni, sul rapporto tra dipendenti pubblici e federazioni, nonché fornire alcuni chiarimenti su alcuni aspetti del nuovo registro delle attività sportive dilettantistiche.
Nonostante il nuovo decreto in arrivo, rimane ancora valida la data del 1° luglio 2023 per la partenza della riforma, già nella consapevolezza che ci vorranno ancora cinque mesi per definire tutti i contorni necessari.
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