Erogazioni liberali, social bonus del 50% per gli Ets
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In breve
Tra gli aggiornamenti previsti nel quadro RS di Redditi SC2023, vi rientrano anche le erogazioni liberali riguardanti il Terzo Settore
Con l’approvazione dei nuovi Modelli Redditi 2023 sono state recepite le novità fiscali che hanno riguardato il 2022. Nuovi crediti d’imposta riconosciuti per erogazioni liberali e specifiche spese possono, adesso, essere indicati nella dichiarazione dei redditi, in diminuzione dell’imposta dovuta.
Il Social bonus è uno dei tanti aggiornamenti inseriti all’interno del quadro RS, nel quale è necessario indicare il credito d’imposta spettante per le erogazioni liberali non effettuate nell’ambito dell’attività commerciale delle società o ente non residente nel territorio italiano.
Invece, quelle effettuate nell’attività commerciale vanno inserite nel quadro RU con il codice F6 (Ets – Social Bonus).
Erogazioni liberali: il Social Bonus cos’è?
Il social Bonus è disciplinato dall‘art 81 comma 1 del Dlgs 117/2017.
Il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali lo ha messo successivamente in atto nel 2022, emanando il Decreto Ministeriale n 89.
L’obiettivo è quello di sostenere il recupero degli immobili pubblici inutilizzati e dei beni mobili e immobili che, confiscati alla criminalità organizzata, vengono assegnati agli Ets ed utilizzati esclusivamente per lo svolgimento delle attività di interesse generale a scopo non commerciale.
Per l’assegnazione, ogni Ets interessato deve presentare un progetto di recupero al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e autorizzato da quest’ultimo.
I progetti autorizzati sono controllati sotto l’ambito amministrativo-contabile sulla correttezza delle spese sostenute e i risultati conseguiti.
Per agevolare le verifiche, gli enti pubblicano sul proprio sito, annualmente, tutte le informazioni sulle erogazioni liberali ricevute nell’anno precedente e il dettaglio delle spese.
Per gli Ets che hanno presentato un progetto al Ministero del Lavoro e ricevono erogazioni in denaro, spetta un credito d’imposta nella misura del 50% delle erogazioni effettuate e riconosciuto nei limiti:
- Del 15% del reddito imponibile per gli Enti non Commerciali;
- Del 5×1000 dei ricavi annui per i soggetti titoli di reddito d’impresa.
Quindi, il credito d’imposta viene ripartito in tre quote annuali di pari importo e non concorre alla formazione del reddito e dell’Irap.
Invece per le erogazioni liberali donate da persone fisiche, il credito d’imposta è pari 65% con il limite di utilizzo del 15% del reddito imponibile.
Fonte: Focus Sole 24 Ore 11 Maggio 2023 di Emanuele Reich e Franco Vernassa “Tax credit al 30% per gli Its academy e social bonus del 50% agli Ets”
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