Sport, compensi su tre fasce

Il 1° luglio 2023 entra in vigore il D.Lgs. 36/2021, dopo quattro anni dall’approvazione della legge delega, con un nuovo regime fiscale e contributivo, con tre fasce di reddito e più tutele per i dilettanti. Il tutto in attesa del decreto attuativo (previsto per metà luglio) e a settembre un altro testo (per non parlare dei correttivi in “lavorazione” alle commissioni parlamentari. Un’estate calda, con la norma già operativa.

Ma vediamo di fare una sintesi delle novità del D.Lgs. 36/2021:

• non costituiscono base imponibile Irpef (comprese add.li reg. e comunali) i compensi di lavoro sportivo (dilettantistico) fino all’importo complessivo di 15.000 euro annui; qualora ecceda, solo la parte eccedente sarà imponibile;
• la contribuzione al fondo pensionistico è dovuta, nel limite del 50% fino al 31 dicembre 2027, per gli importi che eccedono i 5.000 euro;
• aliquote previdenziali previste: 33% per il lavoro subordinato, 25% per gli autonomi e per i co.co.co. non assicurati presso altre forme di previdenza obbligatorie (24% se già assicurati); oltre alla contribuzione minore del 2,03% (che garantisce le tutele dei lavoratori: malattia, maternità, disoccupazione),
• i lavoratori sportivi sono sottoposti all’obbligo assicurativo Inail.

Vi sarà poi la possibilità (si resta in attesa dell’approvazione del secondo correttivo) di erogare rimborsi per i volontari fino a un massimo di 150 euro mensili, mediante autocertificazione (non formano reddito per il percipiente).

I premi sportivi si sganciano dai compensi: ad essi si applica la disciplina prevista dal 2° comma dell’art. 30 D.P.R. 600/73, che prevede l’assoggettamento del premio ad una ritenuta a titolo d’imposta nella misura del 20%.

Infine, un’ultima novità riguarda l’Irap, che non sarà applicata ai compensi fino a 85.000 euro.

Italia Oggi, sabato 1° luglio 2023 pag. 30, a firma di Michele Damiani e Francesca Solinas