Governance e Terzo Settore: a volte il Cts non basta

Gli Enti del Terzo Settore hanno la possibilità di trovare informazioni relative alla propria governance anche al di fuori del Codice del Terzo Settore (CTS), grazie alle risposte dei quesiti inviati sulla piattaforma Modulo24TerzoSettore.

Per far fronte alle problematiche legate all’adeguamento statutario per iscriversi al Runts, non sempre il CTS per alcune realtà è sufficiente.

Grazie alla piattaforma Modulo 24 Terzo Settore del Sole 24 Ore, gli Enti del Terzo Settore possono ricevere risposte a dubbi riscontrati.

Sottostante riportiamo la domanda rivolta alla piattaforma e la risposta ricevuta.

1. Nella governance, una persona giuridica può essere nominata come amministratore di associazioni e fondazioni, dotate della qualifica di Ets?

Secondo il Codice Civile e il Cts non sono presenti divieti.

Lo Studio n 9/2022 del Consiglio nazionale del Notariato, con particolare riguardo alle associazioni Ets, ha rilevato che includere nella governance un amministratore ente (cioè una società di capitali) potrebbe, però, privare delle proprie competenze l’assemblea.

Tuttavia, non essendoci nessuna preclusione normativa, si possono nominare persone giuridiche nel consiglio di amministrazione, con la condizione che non rappresentino la maggioranza dell’organo gestore.

2. L’amministratore di un Ets che non riceve un compenso per la carica è da considerarsi volontario?

La gratuità della carica non comporta la qualifica automatica dell’amministratore come volontario, poichè quest’ultima non si esaurisce nella sola gratuità della prestazione svolta.

Piuttosto, insieme al divieto di remunerazione, occorre ci sia anche la spontaneità e personalità della prestazione; cioè, deve trattarsi di un’attività imputabile a colui che, per libera scelta, intende svolgere un’attività per l’Ets che vada a vantaggio della comunità e del bene comune.

Quindi, l’amministratore di un Ets può essere un volontario, ma la sola gratuità non basta perché:

• Da una parte, l’amministratore svolge il mandato sulla base di un vincolo di natura obbligatoria con l’Ets;
• Dall’altra, non c’è l’esclusione sulla possibilità di ricevere compensi o rimborsi nei limiti prestabiliti dall’art 8 del Cts.

Sempre secondo il Codice del Terzo Settore, l’art 17 comma 6 esclude la qualifica di volontario per l’associato che occasionalmente affianchi gli organi sociali nello svolgimento delle loro funzioni.

3. In che limiti un ex dipendente pubblico può assumere una carica all’interno di un Ets?

I dipendenti, che negli ultimi tre anni di esercizio della propria attività hanno rivestito poteri autoritativi (rilascio di licenze o titoli autorizzativi) o negoziali (stipula di contratti), non possono ricoprire cariche all’interno del soggetto privato destinatario di eventuali provvedimenti emanati dallo stesso dipendente per conto della pubblica amministrazione per i successivi tre anni dalla cessazione del rapporto di lavoro.

Esiste un’eccezione: l’ex dipendente pubblico può coprire una carica all’interno dell’ente privato, qualora il provvedimento emanato non abbia inciso sull’Ets o se non abbia esercitato, nel corso degli ultimi tre anni di servizio, nessun tipo di potere autoritativo o negoziale indirizzato all’ente stesso.

4. In un’associazione che riceve contributi pubblici, il sindaco può entrare nel board di amministrazione?

Si, ma a condizione che non si superi il parametro stabilito dall’art 63 comma 1 del Dlgs 267/2000.

Infatti, la disposizione vieta a soggetti pubblici di rivestire cariche all’interno di un ente che riceve un sussidio se supera nell’anno il 10% delle entrate dell’Ente; in caso contrario, cioè non li supera, il sindaco può ricoprire una carica all’interno dell’Ente del Terzo Settore.

Il Sole 24 Ore del 27 Luglio 2023: “Terzo Settore, persone giuridiche nel board senza maggioranza” a cura di Ilaria Ioannone, Jessica Pettinacci e Gabriele Sepio.