Rinvio del nuovo regime Iva al 2026
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In breve
Il 9 dicembre 2024 è giunto, con un comunicato del Governo, l’annuncio […]
Il 9 dicembre 2024 è giunto, con un comunicato del Governo, l’annuncio della proroga al 2026 del nuovo regime Iva per gli enti associativi.
Il Decreto Milleproroghe, passato al vaglio del Consiglio dei Ministri, specifica che il rinvio al 1° gennaio 2026 è direttamente collegato alla prevista razionalizzazione della disciplina Iva per gli Enti del Terzo Settore da attuarsi con la delega fiscale (articolo 7, legge n. 111/2023).
Il regime di esenzione previsto per alcune prestazioni esenti (socio-sanitarie, educative, dell’infanzia) sarà esteso agli Enti del Terzo Settore non commerciali (oggi ne beneficiano solo le Onlus).
La proroga vale per tutti gli Enti associativi, in particolare per i cd. “corrispettivi specifici” ricevuti da enti sportivi, associazioni di promozione sociale, associazioni culturali, ecc. per operazioni rese nei confronti di soci, associati o partecipanti (es. quote per la partecipazione a corsi o per la vendita di beni o servizi), nonché l’ingresso nel regime delle operazioni Iva imponibili delle attività di somministrazione di alimenti e bevande da parte di Aps iscritte nel registro del Ministero dell’Interno.
Per molte realtà si renderà necessaria l’apertura della partita Iva (con la possibilità, per le sportive di utilizzare ancora la legge 398/91 e per le altre di fruire di eventuale dispense da taluni adempimenti, in forza dell’art. 36 bis del Dpr n. 633/72), ma perlomeno tale obbligo viene scongiurato per il 2025.
Per le piccole realtà associative dovrebbe essere di aiuto il nuovo art. 284 della Direttiva 2006/112 che prevede la possibilità, per ciascun Stato membro, di introdurre delle “soglie di franchigia” per esentare i soggetti minori da uno o più adempimenti. Altra chance può arrivare dall’estensione del regime forfettario (legge 190/2014) anche agli enti di tipo associativo (già utilizzabile per Aps e Odv con entrate inferiori a 65.000 euro), con possibile estensione dell’importo ad uniformare quello degli 85.000 euro.
Il Sole 24 Ore di sabato 14 dicembre 2024, pagina 28, a firma di Gabriele Sepio
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