Riforma del Terzo Settore: Onlus al capolinea
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In breve
Entro il 31 marzo 2026 le Onlus spariscono con l’ingresso nel RUNTS: occorre la scelta della nuova veste per i 17.462 enti chiamati all’iscrizione in una delle sette sezioni.
Debutto delle nuove regole fiscali con effetto dal 1° gennaio 2026.

La legge delega 106/2016 sta per completarsi con i nuovi regimi fiscali agevolati, preannunciati dalla comfort letter del 7 marzo 2025 arrivata dalla Direzione Generale Concorrenza della Ue (in attesa del via libera definitivo di Bruxelles, atteso a breve).
Il Registro Nazionale Unico del Terzo Settore (R.U.N.T.S.) include, nelle sue sette sezioni, ad oggi ben 133.719 organizzazioni (dato del 13 marzo 2025) ed i regimi agevolati ad esse riservati, finora entrati in vigore solo in parte – es. detrazioni e deduzioni per le erogazioni liberali, diventeranno pienamente operativi a far data 1/1/2026. Spariranno le Onlus, che avranno tempo fino al 31/3/2026 per scegliere se iscriversi ad una delle sette sezioni del RUNTS o se devolvere il proprio patrimonio ad altro ente con finalità analoghe.
Il passaggio al RUNTS è una scelta naturale per la maggior parte delle attuali Onlus, sia per accedere alle agevolazioni fiscali (prima fra tutte, il 5perMille dell’Irpef) che per accedere a “molti bandi pubblici che già prevedono l’ammissione delle Fondazioni che siano enti del Terzo Settore, e non più delle Fondazioni Onlus”.
Molte Onlus hanno rinviato in questi anni l’iscrizione al RUNTS in attesa che si chiarisse il quadro fiscale: in attesa di lasciare una condizione consolidata (non commerciabilità delle attività svolta e in alcune regioni, l’esenzione dall’Irap), gli enti stanno valutando che cosa fare. Dalla coordinatrice del tavolo tecnico-legislativo del Forum del Terzo Settore arriva un monito: “è essenziale che i chiarimenti dell’Agenzia delle Entrate arrivino in tempi brevi e siano uno strumento di semplificazione“.
Numerose Onlus sono “rami” di enti ecclesiastici che “potevano diventare Onlus solo parzialmente, per alcune attività”. Oggi questi enti possono scegliere se finire di distribuire le risorse che hanno a disposizione, senza diventare ETS, o passare al RUNTS, continuando a svolgere le attività che svolgevano con il “ramo” Onlus. Una grande opportunità: “le attività di azione delle Onlus erano 12, mentre quelle degli Enti del Terzo Settore sono 26, e non c’è più l’obbligo di prestare servizio solo a persone svantaggiate“.
Il Sole 24 Ore di lunedì 24 marzo 2025, a pag. 2, a firma di Valentina Melis
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