Sostegno alla maternità delle atlete
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In breve
Previsto un fondo a sostegno della tutela del diritto alla maternità delle atlete non professioniste
Prima della chiusura di quest’anno, ci preme ricordare il diritto di tutte le atlete madri di poter ottenere un aiuto durante il periodo di gravidanza.
Presso l’Ufficio per lo sport era stato istituito, con la Legge di Bilancio 2018, il “Fondo unico a sostegno del potenziamento del movimento sportivo italiano”, con lo scopo di destinare risorse per il finanziamento di iniziative a sostegno della maternità delle atlete non professioniste.
Il fondo garantisce alle atlete il diritto effettivo di conciliare la propria carriera sportiva con la propria natura di madri, in un’ottica di realizzazione della concreta pari opportunità nello sport.
Per il 2022, col d.P.C.M. del 19 maggio adottato di concerto col Ministero dell’Economia e delle Finanze, sono state messe a disposizione risorse ammontanti a 350.000 euro. È previsto un contributo mensile pari a 1.000 euro per un massimo di 12 mensilità (gli anni precedenti erano 10) per tutte le atlete, nel rispetto dei seguenti requisiti fissati dall’art. 7:
– svolgimento in via esclusiva o prevalente di un’attività sportiva agonistica riconosciuta dal Coni o dal CIP, anche in riferimento alla precedente stagione sportiva;
– assenza di redditi superiori a 15.000 euro annui, derivanti da altre attività;
– non appartenere a gruppi militari o altri che garantiscano una forma di tutela previdenziale per la maternità;
– non svolgere attività lavorativa che preveda, già, tutele in caso di maternità.
Il contributo può essere richiesto anche dalle atlete in attività nella precedente stagione sportiva e non solo da quelle che siano cittadine italiane o di altro paese dell’UE, ma anche extracomunitarie, purchè siano in possesso di permesso di soggiorno valido e con termine di scadenza di almeno sei mesi successivi alla data di richiesta.
Inoltre, al momento della domanda, le atlete devono, alternativamente:
– aver partecipato, negli ultimi cinque anni, a un’olimpiade, un campionato mondiale oppure un campionato europeo;
– essere state selezionate, negli ultimi cinque anni, per una nazionale in occasione di gare ufficiali;
– aver partecipato per almeno due stagioni sportive ad un campionato nazionale federale.
Il diritto a percepire il contributo può essere esercitato a partire dalla fine del primo mese di gravidanza e non oltre la fine degli undici mesi successivi; esso decade comunque al momento in cui sia ripresa l’attività agonistica. È prevista la percezione anche nell’ipotesi di interruzione della gravidanza, in questo caso il diritto esiste fino alla ripresa dell’attività agonistica e, in ogni caso, non oltre i tre mesi.
La richiesta deve redatta su apposito modulo (scaricabile sul sito del Dipartimento) e deve essere presentata al Dipartimento per lo sport tramite invio per posta elettronica certificata.
https://www.sport.governo.it/it/bandi-e-avvisi/sostegno-alla-maternita-delle-atlete/
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