Minori, alert violenza
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In breve
Con l’ultima raccomandazione del Consiglio Ue, vige l’obbligo da parte di tutti i professionisti di segnalare i casi di violenza sui minori.
L’ultima Raccomandazione, che il Comitato dei Ministri del Consiglio Europeo ha adottato il 6 settembre, è rivolta agli stati membri con lo scopo di rafforzare i sistemi di segnalazione della violenza sui minori effettuati da tutti i professionisti.
La Raccomandazione ha la finalità di migliorare i sistemi nazionali per gli operatori e i volontari, per quanto riguarda la segnalazione di tutte le forme di violenza contro i minori e come parte delle strategie nazionali al fine di combatterla e prevenirla.
Gli stati membri hanno il compito di prevedere delle regole chiare che stabiliscano:
- la responsabilità delle denunce della violenza;
- la risposta a queste denunce;
- il loro monitoraggio.
A chi si rivolge questa Raccomandazione?
La raccomandazione si rivolge a coloro che hanno un regolare contatto, a volte anche quotidiano, con i minori, compresi:
- I professionisti delle istituzioni educative e assistenziali fin dall’età più tenera;
- Il sistema giudiziario;
- La polizia;
- I servizi di assistenza alle vittime;
- L’assistenza sanitaria;
- I servizi sociali, di accoglienza dei migranti e di controllo delle frontiere
- Le organizzazioni sportive, ricreative, culturali, religiosi e tutti gli altri tipi di organizzazioni al servizio dei minori;
- Le linee telefoniche dirette e di assistenza.
Tra questo elenco rientrano anche le persone che lavorano con i genitori particolarmente vulnerabili, o chi si prende cura dei bambini (es. assistenti sociali, psichiatri e psicologi).
Come attuare gli obblighi di denuncia:
Gli stati membri hanno il compito di garantire che tutte le istituzioni o le organizzazioni, a contatto con minori, creino un ambiente che dia la possibilità di segnalare qualsiasi preoccupazione o sospetto di violenza.
Inoltre, lo scopo è anche quello di sostenere gli operatori a chiedere consiglio e condividere le informazioni con i servizi competenti.
Infine, è importante garantire ai professionisti una formazione iniziale e continua su:
- I tipi di violenza contro i bambini e sulle sue cause ed effetti;
- Identificazione precoce dei segni di violenza;
- Prevenzione e risoluzione dei conflitti;
- Procedure di segnalazione e il supporto disponibile.
Le leggi o le politiche dovranno, in particolare, indicare in modo concreto la soglia per avviare una segnalazione su preoccupazioni o sospetti di violenza contro i bambini; ovvero quando ci sono dei ragionevoli motivi per ritenere che un bambino sia vittima di violenza.
Analogamente, i protocolli di segnalazione devono indicare le autorità, agenzie o i servizi responsabili e coinvolti a livello nazionale, regionale o locale per ricevere e trattare le segnalazioni; definire le loro responsabilità e incoraggiare le cooperazione tra le agenzia e la condivisione delle informazioni, tenendo sempre a mente gli obblighi di protezione dei dati secondo la legge nazionale.
Nel momento in cui arriva la segnalazione, le autorità competenti eseguiranno una valutazione del caso.
Informare anche i minori…
I bambini, coinvolti in un episodio di violenza e interessati dalle possibili denunce, dovranno essere informati sul funzionamento del sistema di segnalazione adattandolo, ovviamente, ai bambini stessi.
I minori vittime devono essere ascoltati e informati da professionisti qualificati il prima possibile in base:
- Al caso specifico;
- All’età;
- Alla maturità del bambino;
- Alle capacità evolutive e dei loro bisogni.
Una particolare attenzione deve essere rivolta ai bambini vulnerabili perchè più a rischio.
Italia Oggi di giovedì 7 settembre 2023, pag. 38, “Minori, alert violenza” a firma di Matteo Rizzi
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