IMU enti no profit: esenzioni per comodato e inutilizzo temporaneo (scadenza pagamento 16/12/2024)

Per un ente non commerciale è possibile attuare l’esenzione IMU quando l’utilizzo dell’immobile avviene nell’ambito dell’attività istituzionale, a condizione che tali immobili siano posseduti ed utilizzati dagli enti no profit e destinati esclusivamente allo svolgimento con modalità non commerciali delle attività previste dal Decreto “IMU”.

La circolare 2/DF/2024 ha fornito indicazioni sui casi di contratto di comodato tra due enti no profit e quando l’immobile resti temporaneamente inutilizzato.

Nel primo caso, l’esenzione è possibile se vi è un “collegamento funzionale” tra comodatario e comodante vale a dire se le attività svolte con modalità non commerciali dal comodatario, nonché accessorie o integrative rispetto alle attività istituzionali del comodante, sono in un rapporto di diretta strumentalità.

Il MEF porta due esempi:

• il comodante svolge un’attività didattica e l’immobile concesso in comodato è utilizzato dal comodatario per lo svolgimento, sempre con modalità non commerciali, di altre attività didattiche o assistenziali ricomprese tra quelle agevolate e funzionali a quella didattica del concedente (attività di doposcuola, attività assistenziale diretta a particolari categorie di studenti, ecc.);
• il concedente svolge attività sanitaria o assistenziale e l’immobile è concesso in comodato al fine di garantire ospitalità ai familiari delle persone assistite o agli operatori sanitari.

Nel secondo caso, “gli immobili si intendono utilizzati quando sono strumentali alle destinazioni di cui all’art. 7, c. 1, lett. i) D.Lgs. 504/1992, anche in assenza di esercizio attuale delle attività stesse, purché essa non determini la cessazione definitiva della strumentalità”.

Vale a dire che l’esenzione IMU si ha non solo quando vengono svolte le attività istituzionali ma anche quando l’immobile mantenga potenzialmente la strumentalità pur essendo inutilizzato.